corsi e provini di calcio

In materia di provini per giovani promesse calcistiche le disposizioni dalla FIGC sono molto rigide e inoltre anche ben determinate, l’età a cui i ragazzi possono accedere ai provini, le modalità di svolgimento dei raduni e la documentazione necessaria perché venga tutto fatto nel rispetto della normativa vigente.

Oltre alla normativa, su ciò influisce anche il buon senso dei genitori e le attitudini del ragazzo in questione. Di seguito andremo a parlare sia di quando può essere opportuno inserire un bambino a un corso di calcio, sia quando poi è davvero permesso sottoporlo a dei provini.

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Bambini e calcio: quando iniziare

Molti bambini vengono avvicinati all’attività calcistica da molto piccoli, già dalla tenera età gli si affida un pallone nella speranza che diventi la nuova stella del calcio mondiale.

L’età giusta per avvicinare un bambino al calcio vero e proprio è tra i 7/8 anni, prima non sarebbe in né di comprendere i meccanismi, né di seguirne le regole, ecco perché dovrebbe restare solo ed esclusivamente un’attività ludica seguendo magari dei corsi di mini calcio in cui viene usato un campo di dimensioni ridotte, con porte più piccole e ruoli non ben definiti.

Con il Mini calcio i bambini iniziano ad entrare nel mondo del calcio svolgendo della ginnastica, esercizi e giochi propedeutici per poi passare al livello successivo.

Bambini e calcio: agonismo solo dopo i 12 anni

Dai 12 anni in poi è l’età in cui il ragazzo diviene in grado di svolgere un’attività agonistica, sia perché lo affermano le norme della FIGC, sia perché pronto sotto il profilo dello sviluppo mentale che per quel che riguarda il fisico.

La preparazione fisica muscolare e ossea è molto importante considerando la pressione che un’attività come il calcio professionistico può portare su un giovane.

In tutto fisico occorre considerare che il calcio non è considerato uno sport completo, la preparazione si concentra principalmente sulle gambe, sarebbe bene scegliere delle società che alla preparazione sul campo associ anche una parte atletica, altrimenti per un buon sviluppo occorrerà all’attività calcistica affiancare una preparazione in palestra.

12 anni è l’in cui la corporatura subisce delle modifiche e cambia per diventare quella che poi sarà la struttura adulta del ragazzo, ecco perché è importante non introdurre il bambino all’età agonistica in età troppo precoce.

La FIGC impone il limite 12 anni proprio per non eliminare il carattere ludico che deve stare nello svolgimento dell’attività calcistica da parte di bambini in tenera età. Non sacrificare l’essere bambini per adattarsi in competizione già in età particolarmente giovane.

La disposizione di avvio all’agonismo non prima della stagione del compleanno è presente anche nell’ordinamento FIFA che afferma la non possibilità di considerare l’attività precedentemente svolta come agonistica ma solo di inserimento a ciò che concerne l’attività calcistica.

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